Elisa Turco Liveri
resident artist

Fare spazio, dilatare i tempi e i vuoti all’nterno della struttura, cadere dentro di essa attraverso pratiche di ascolto e attese, lasciar stare, tenere a bada l’attitudine volontaria dell’agire e del produrre, che ci porta a compiere atti già esistenti nella nostra gamma mentale. Tentare di forzare i limiti e stare in una posizione a lungo. Entrare e uscire dalla massima concentrazione per favorire uno scambio continuo tra spazio interno e spazio esterno. Chiudere e aprire gli occhi, abitare piccoli spazi, zone oscure, far emergere cosa è necessario per me in quel momento. Mi sembra che spesso vengano reiterate alcune forme, date come giuste, o belle, e ne vengano escluse altre, tutte quelle che non sono ascrivibili a nessuna categoria e che, per me, riguardano il rapporto tra la specificità dell’individuo e il suo corpo, e di conseguenza la relazione con lo spazio circostante e con gli altri.
Mi interrogo costantemente su che ti tipo di presenza si scelga di portare in scena oggi, fare un lavoro lento e sostanzialmente legato a qualcosa d'invisibile è totalmente in controtendenza con ciò che sta accadendo ora. Siamo di fronte ad un cambiamento radicale in ambito percettivo. Nella mia ricerca vorrei aprire un campo d’indagine in grado di dialogare con ambiti come le neuroscienze, lo sviluppo cognitivo, la meditazione. Una serie di riflessioni, di prove, di parole e pratiche da proporre ad altri corpi, per condividere un lavoro sulla centratura che si riflette immediatamente sul processo creativo che vogliamo mettere in atto. Vorrei iniziare questo processo di ricerca a partire dal brano Silence di Pauline Oliveros e dalle sue pratiche di meditazioni sonore.

Inizia la sua formazione diplomandosi presso il corso biennale di alta formazione per attori dell’Ert diretto da Stefano Vercelli. Approfondisce i suoi studi nell’ambito del teatro fisico seguendo per alcuni anni il lavoro di Cesare Ronconi e Marco Sgrosso. Nel 2008 partecipa alla scuola di alta formazione di Chiara Guidi “Tecniche di vocalità molecolare” e studia canto popolare con Germana Giannini. Dal 2011 Approfondisce lo studio sul corpo e la danza incontrando diverse persone e pensieri tra i quali: Hervé Diasnas, Maya Carroll, Samuel Lefebvre, Simona Bertozzi, Alessandra Sini. Dal 2014 segue assiduamente i seminari di danza butoh con Alessandra Cristiani e nel 2017 partecipa al progetto di formazione ISA presso Inteatro Polverigi. Dal 2016 pratica e studia Yoga Iyengar. Come interprete ha lavorato per 3 anni con Pippo Di Marca e inoltre con Oscar Goméz Mata, Romeo Castellucci, Chiara Guidi, Teatro Valdoca, Laminarie, Divadlo Continuo (Rep. Ceca).
Nel 2011 fonda il gruppo Dehors/Audela insieme a Salvatore Insana (videomaker) con cui realizza lavori che mettono in dialogo le arti performative con il video e il cinema sperimentale. La compagnia è sostenuta per due anni da Anghiari Dance Hub, selezionata in vari festival italiani e internazionali tra cui: La Briqueterie (Parigi), Fabbrica Europa, Kilowatt, Cross, Teatri di Vetro, Sofia Undeground Performance Art Festival, Danza & Foco Festival (Rio de Janeiro), Festival de la Imagen (Colombia). Elabora inoltre “Perfor(m)are il quotidiano” progetto formativo sperimentale rivolto a diverse fasce sociali e a zone geografiche marginali.

www.dehorsaudela.com

Elisa Turco Liveri is with us in: Edizione 2019,