(SCIENZA)
Continuando a ricercare il reciprocamente trasformabile attraverso la performance, il testo e l’immagine, sono interessata a guardare, osservare e registrare la nozione di alieno, virale e infettivo come fenomeni affettivi, corporei e tecnologici. Oltre a esplorare la weird fiction come modello per l’esperienza incarnata, sono curioso di vedere come il personaggio letterario dello “scienziato” possa funzionare come partitura, piuttosto che come sceneggiatura. – Dal nulla arriva un fascio di testo, un pezzo di linguaggio. Inquietante e minaccioso, questo alieno entra (attraverso l’orecchio? o sono gli occhi?) e presto non è più possibile parlare con la voce e la bocca senza ospitare questo intruso.
Marko Gutić Mižimakov (1992) è un artista visivo, performativo e testuale che vive tra Bruxelles e Zagabria. Il suo interesse sta nel plasmare materiali sensoriali attraverso processi intimi, collaborativi e sociali. Nel suo lavoro i corpi, così come gli oggetti digitali e palpabili, sono animati, coreografati e cantati in forme non orientabili attraverso diversi media e processi di traduzione. Ispirandosi spesso alla fantascienza queer, intende il suo lavoro come una tecnologia speculativa di trasformazione reciproca. Nel 2022-23 è stato ricercatorə artisticə presso A.PASS – Bruxelles. Attualmente è membro aggiunti della facoltà di Paris College of Art nel dipartimento di Transdisciplinary New Media.