Il progetto A Thousand Ways to Fall indaga la possibilità di mettere in relazione il corpo con il suo riflesso cercando di rendere evidente il residuo di questa zona liminale.
La ricerca passa attraverso lo studio dell’eterogeneità costitutiva del “corpo della caduta”, intendendo il corpo in una duplice polarità, e cioè sia come oggetto fisico che subisce l’azione della forza di gravità, sia come soggetto sociale che affrontando l’inevitabilità della propria condizione crea narrazioni, immagini e modi di esistere/resistere.
La caduta, in una delle sue traduzioni, rappresenta il segno della punizione e trova un legame con il concetto di superamento del limite e di trasgressione della norma.
Ci si riferisce, pertanto, ad un corpo fisico e culturale nel contempo: al corpo trasgressivo, al corpo del dolore, al corpo femminile, al corpo dell’amore.
La costruzione delle pratiche, che vogliono essere sia consuetudine che evento singolare, ha due punti nevralgici: il primo riguarda la ricerca di un modo di informare i corpi non solo imperativo, ma poetico e variegato, adatto a sostenere la complessità che serve per nutrire l’immaginario dei/delle practitioners e per colorare i paesaggi non neutri in cui si muovono;
il secondo considera l’indagine del corpo neo-nato, cioè di quell’ipercorpo che, dopo la caduta primigenia della nascita si trova immerso nell’estrema materialità dell’esposizione al mondo e della scoperta del suo peso in un’esperienza ipercorporale e di fuga dal codice.
Danzatrice e dance maker,
ama com-porre corpi e idee, attraverso processi di “mappatura affettiva”, volti a tracciare paesaggi fatti di relazioni, associazioni e geografie emotive.
Nel 2013/2014 partecipa al corso di formazione MoDem della Compagnia Zappalà Danza di Catania; nel 2018 si laurea in DAMS presso l’Università degli Studi di Torino, con una tesi in storia della danza.
Inoltre, il suo sguardo si forma attraverso l’incontro con il lavoro, tra gli altri, di Lorenzo Bodi, Francesca Cinalli, Loris Petrillo, Anton Lachky, Marco d’Avenia, Daniela Paci, Doriana Crema, Gabriella Maiorino, Daniele Ninarello, Marta Ciappina, Chiara Bersani, Motus.
Ha collaborato, come danzatrice, a diversi spettacoli e progetti performativi di Compagnia Tecnologia Filosofica, Balletto Teatro di Torino, Raffaele Irace, Laurent Pellisier, Paolo Armao, Masbedo, Alessio Maria Romano.
È coautrice, insieme a Teresa Noronha Feio e Annalisa Cannito, del progetto Cronòtopia, titolare del bando Officin&Ideali-Residenze in transito e autrice del progetto A Thousand Ways to Fall.