Lucia Palladino
Artista residente

residenza creativa 2016-17

La mia pratica di ricerca in ambito performativo e’ profondamente influenzata dal metodo di Composizione in Tempo Reale di João Fiadeiro. La compagnia del Teatro Valdoca con cui lavoro da diversi anni è stata la casa in cui ho trovato nuove strategie di stabilire connessioni e relazioni con un paesaggio visivo. Voglio nutrire lo sviluppo dei così chiamati performance studies mettendo al centro della ricerca questioni che riguardano l’epistemologia della ricerca artistica, lavorando sul piano formale a diversi prodotti artistici, dallo spettacolo teatrale ad altre forme performative come installazioni, performance sonore e altri tipi di dispositivi. La ricerca esplora la pratica artistica come mezzo per generare nuovi orizzonti e prospettive di conoscenza che nutrano gli aspetti teorici che nutriranno a loro volta la pratica artistica in un processo senza soluzione di continuità. Intendo la pratica di ricerca artistica come una metodologia attraverso la quale cartografare la realtà. La cartografia, come metodo formulato da Gilles Deleuze e Felix Guattari (1995), ha l’intento di accompagnare un processo, e non rappresentare un oggetto. Identifico nella modalità di procedere della ricerca geografica e negli strumenti raccolti da Joao Fiadeiro per l’improvvisazione e la composizione istantanea una stessa modalità. Intendo utilizzare questo stesso processo per produrre nuove mappe di rappresentazione, o meglio, di ri-presentazione, della realtà nell’ambito della performance artistica.

Che criteri e parametri scegliamo per prendere questa o quella decisione? (…) Il gesto non può risultare da un’intenzione o proiezione personale. Deve essere la conseguenza di un incontro. Un incontro con un tempo, uno spazio, un altro, una cosa, un affetto. La forza dell’incontro, la sua importanza, risiede nella capacità che ha di sospendere la nostra traiettoria, anche se solo per millesimi di secondo, e di generare il dubbio, la sorpresa. Questa sospensione è la breccia di cui la Composizione in Tempo Reale ha bisogno per intervenire e attivare la capacità di guardarci da fuori mentre il fatto si svolge. Guadagnando questa distanza possiamo accorgerci di dettagli e relazioni che passerebbero inosservati se ci mantenessimo “imprigionati” all’interno delle nostre opinioni e certezze, della nostra “conoscenza”.
– João Fiadeiro

 

residenza creativa 2018

Nell’ambito del processo di ricerca creativa dell’anno 2016-2017 ho focalizzato il lavoro sulle procedure di creazione e la metodologia. Mi sono osservata osservare.
Ho riconosciuto le radici della mia posizione artistica, da dove vengo, e i modi in cui queste radici si fondono in una nuova pianta, una mappa attraverso la quale traduco la realta’.

La ricerca ha individuato diversi fuochi e prodotto diversi oggetti:

-pratiche dell’attenzione
-procedure di lavoro collettivo
-pratiche corporee specifiche
-dispositivi performativi site-specific
-un intervento teorico-performativo
-un lavoro teatrale
-testi
-immagini

PROIEZIONI.

Il lavoro che svolgerò in residenza a RicercaX a maggio 2018 prende uno di questi oggetti per dargli una forma artistica autonoma. Durante la ricerca per “Come un cane con il suo padrone” è stato fatto molto lavoro sull’uso della parola scritta come corpo in scena. Nello spettacolo teatrale finale la parola è stata estromessa. Vorrei quindi riprendere quel materiale e dargli spazio, tradurre il lavoro performativo mettendo al centro il corpo-parola.

La pratica di ricerca di Lucia Palladino come performer e autrice si determina attraverso un duplice moto: esperire con il corpo e osservare. Ciò che mette in scena come artista e performer riguarda le relazioni tra i corpi, che emergono in maniera retroattiva, a seconda delle potenzialità attivate dalla relazione stessa. L’intento non è quindi volitivo ma tenta di riempire un’immagine della sua immagine. È insegnante certificata Axis Syllabus (Frey Faust) e fa parte del gruppo di ricerca internazionale Axis Syllabus International Research Community. Insegna a professionisti e pre-professionisti in Italia e all’estero (Vienna/ WUK, Tanzquartier, Parigi/Canaldanse, Bruxelles/Hybrid Studio, USA/Earthdance). É ricercatrice e attenta osservatrice del metodo Composição em Tempo Real (CTR) che raccoglie gli strumenti per la composizione identificati dal coreografo João Fiadeiro. Tra i maestri: Frey Faust, Baris Michi, Kira Kirsch, David Zambrano, Peter Michael Dietz, Sophia Neuparth e João Fiadeiro. Importante la collaborazione con Daniele Albanese_Stalk, (Something about today, The vicious circle), progetto vincitore del FondoFare Anticorpi. La sua prima creazione come coreografa è del 2011 (“To see it pass”), finalista al Premio GD’A Emilia-Romagna, e invitato al Ravenna Festival. Del 2012 e’ il suo nuovo lavoro coreografico “Kiss” di nuovo finalista al Premio Equilibrio, sotto la direzione artistica di Sidi Larbi Cherkaoui. Nel 2013 e’ assistente artistica e performer del nuovo lavoro di ricerca con Daniele Albanese “Preliminary Discourse”. Dal 2013 lavora nella compagnia Teatro Valdoca come danzatrice (“Cage’s parade, Ustica, Happening”) e come leader del lavoro fisico nei laboratori tenuti dal regista Cesare Ronconi. Dal 2013 al 2015 svolge un intenso studio teorico sulla ricerca performativa consolidando le linee del proprio percorso e della propria posizione in quanto artista. Dal 2015 e’ parte del collettivo internazionale YIELD per la ricerca e la produzione creativa. È laureata in Lettere e Filosofia presso l’Università di Roma3 con una tesi in letteratura portoghese sulle “Figure del corpo in Goncalo M. Tavares”.

TRACCE.
Come un cane con il suo padrone.

regia lucia palladino
realizzazione lucia palladino e alice ruggero
video cesare ronconi

Non vogliamo rappresentare niente. Non vogliamo sedurre. Vogliamo accendere il desiderio di vedere, di accogliere immagini, di mantenere viva la tensione verso qualcuno o qualcosa. Nell’incontro accettiamo di perdere una parte e qui ci perdiamo in tentativi di traduzione. Vogliamo sostare in questo attraversamento. L’ inevitabile indefinito tra il punto di partenza e il luogo d’arrivo è lo spazio di attenzione che ci offriamo,  il luogo in cui la comunicazione avviene.

Sono nel lato del buio.
Mi vedi?
Ti vedo.
Non dire niente.
Ti ascolto.

Lucia Palladino partecipa a: Edizione 2016-17, Edizione 2018,

TRACCE.
Come un cane con il suo padrone.

regia lucia palladino
realizzazione lucia palladino e alice ruggero
video cesare ronconi

Non vogliamo rappresentare niente. Non vogliamo sedurre. Vogliamo accendere il desiderio di vedere, di accogliere immagini, di mantenere viva la tensione verso qualcuno o qualcosa. Nell’incontro accettiamo di perdere una parte e qui ci perdiamo in tentativi di traduzione. Vogliamo sostare in questo attraversamento. L’ inevitabile indefinito tra il punto di partenza e il luogo d’arrivo è lo spazio di attenzione che ci offriamo,  il luogo in cui la comunicazione avviene.

Sono nel lato del buio.
Mi vedi?
Ti vedo.
Non dire niente.
Ti ascolto.